Webinar on line: Feng Shui e Architettura del Benessere

Nuove proposte dell’ordine degli Architetti di Como: 30 aprile e 21 maggio 2020

Due presentazioni di due ore ciascuna per introdurre ai princìpi del benessere abitativo, mettendo a confronto l’antica disciplina del Feng Shui con le neuro-scienze applicate all’architettura, la psicologia dell’ambiente e il biophilic design.
Il primo appuntamento riguarda la progettazione degli edifici o, più in generale, il comprendere le influenze che le forme e i volumi hanno sulla psiche umana.
Il secondo appuntamento coinvolgerà percezioni ed emozioni negli ambienti interni, il messaggio che i colori ci infondono, la corrispondenza tra la casa e il corpo umano.

Consigli Feng Shui: caratteristiche di un ingresso

Non progettare mai una grande finestra di fronte alla porta d’ingresso.

Uno dei consigli Feng Shui più importanti riguarda le caratteristiche della porta d’ingresso, in una casa o edificio.
Una casa è come un’entità vivente e come tale ha bisogno di respirare, di nutrirsi e di scaricare le sue tossine.
Ciò che le case respirano si chiama Qi (energia vitale) e il suo percorso ideale, secondo il Feng Shui, assomiglia alla respirazione yoga:
– un’inspirazione regolare, né troppo veloce, né troppo lenta
– una leggera fase di trattenimento
– un’espirazione lunga il doppio dell’inspirazione, senza scatti, regolare, affinché il sangue venga ossigenato in maniera corretta.

L’energia, o meglio il Qi, entra negli edifici in forme e modi diversi:
il Qi Celeste o Energia del Cielo, proviene dall’alto, appunto dal cielo.
E’ l’energia più fine che ci sia e per questo accompagna la spiritualità, l’intuizione e il comando.

Un esempio delle attività che hanno bisogno principalmente di questa influenza sono i monasteri costruiti sulle alture (come le Meteore in Grecia o i monasteri tibetani), oppure gli uffici dirigenziali dei grandi manager che sono sempre collocati ai piani più alti degli edifici.
 
Anche durante le passeggiate in montagna si riceve una grande quantità di energia celeste.

il Qi Terrestre o energia della terra: ci viene trasmessa dal suolo terrestre e ci collega al senso pratico, alla concretezza, alla stabilità.

Le case che maggiormente ricevono questo influsso sono quelle a piano terra, meglio se lontane dalle città, in quanto i sottosuoli cittadini sono saturi di energie elettromagnetiche dovute alla presenza di canali energetici sotterranei (metropolitana, condutture di vario genere).

il Qi Umano o energia dell’uomo, prodotta dalla vitalità umana, dalle attività, dall’abbondanza di persone nei dintorni.
Questa è esattamente l’energia che entra dalla nostra porta di casa e che contribuisce a rendere un ambiente attivo, costruttivo, creativo e produttivo.
Anche per le attività economiche (negozi, business) questo tipo di nutrimento è fondamentale perchè l’essere umano è attratto da ciò che è vivo e vitale (biophilic design) ed è spaventato dai luoghi devitalizzati o asettici.

Per queste ragioni, una grande finestra posta di fronte all’ingresso avrà la funzione negativa di veicolare il Qi in entrata verso un’uscita veloce e diretta, (come quando si forma una corrente d’aria in casa) e disperderà un flusso che dovrebbe, invece, restare in circolazione più a lungo attraverso tutte le zone della casa, prima di esaurire la sua vitalità.

Ingressi e bagni

Un’informazione nota, per quanto riguarda il Feng Shui, è anche quella di non collocare mai il bagno di fronte all’ingresso: questo deriva dalle condizioni di vita del passato, quando le toilette erano dei veri e propri buchi scavati nella terra e collegati con l’esterno. Come tali rappresentavano una fuoriuscita di Qi immediato e costante, e per questo ne era assolutamente sconsigliato l’uso in prossimità degli ingressi.

In presenza delle condizioni descritte secondo il Feng Shui esiste un serio rischio di non riuscire ad accumulare ricchezza e, anche se questo potrebbe sembrare una pura superstizione, in realtà si basa proprio su questa caratteristica di non riuscire a trattenere in casa abbastanza a lungo il nutrimento.
In questi casi è assolutamente necessario applicare dei rimedi per controllare e bilanciare il forte squilibrio.

Vuoi conoscere di più sulla progettazione Feng Shui? Controlla le date dei prossimi corsi!

Workshop Feng Shui 2020: migliorare l’energia degli spazi in cui viviamo

Nel corso del 2020 ho  messo in calendario due appuntamenti per un workshop sull’Architettura del Benessere, studiato appositamente per Architetti e professionisti della progettazione, o per chiunque voglia comprendere in modo più consapevole gli spazi abitativi e lavorativi.

Benessere abitativo: progettare per equilibrare  gli spazi in cui abitiamo e lavoriamo

Durante le 2 giornate a disposizione (un weekend) viene introdotto il tema del benessere abitativo, inteso come percezione positiva di uno spazio.
Secondo le ricerche più recenti, le neuro-scienze ci indicano che l’essere umano viene fortemente influenzato dalle forme architettoniche in cui vive o che lo circondano, sia in senso positivo che negativo.

La possibilità di progettare in modo consapevole, tenendo conto di questi effetti, sarà presentata attraverso il biophilic design e il Feng Shui, antica pratica taoista particolarmente dettagliata nella gestione delle relazioni tra l’uomo e l’ambiente costruito.

Il workshop introduce ai temi del design biofilico e della neuroarchitettura (le neuro-scienze applicate all’architettura), per proseguire con l’approfondimento della disciplina Feng Shui che da sempre indaga le relazioni tra l’uomo e l’ambiente.

Durante i due giorni sarà possibile anche visionare un progetto in corso di realizzazione di alcune unità residenziali, analizzate interamente con il Feng Shui, al fine di verificare l’applicazione pratica di alcuni elementi fondamentali.

Date: 23/24 maggio e 26/27 ottobre 2020 (si può scegliere uno dei due weekend)
Sede: Cernobbio (vicino Como)
Per chi desidera pernottare in questo incantevole borgo, posso indicare diverse soluzioni
Sei interessato ma non puoi partecipare in quelle date? Contattami
Per informazioni: info@fengshuistudio.it

Perché il rosso è il colore tipico del Natale

Consigli Feng Shui per il Natale: utilizzare il rosso e la fiamma delle candele per connetterci alla saggezza del ritmo stagionale.

Tutti sappiamo che durante le feste natalizie il colore più utilizzato è il rosso, sia per le decorazioni che per l’abbigliamento, ma ci siamo mai chiesti da dove arrivi questa tradizione?
Per il Cristianesimo il Natale è collegato alla nascita del Redentore, ma nelle tradizioni più antiche veniva celebrato  il solstizio d’inverno che cade tra il 21 e il 22 dicembre.
Questo è il momento dell’anno con la minore quantità di ore di luce, ma anche il punto da cui il sole ricomincia il suo percorso di crescita, riportando speranza nel cuore degli uomini.
Questa affermazione potrebbe sembrare romantica, ma nell’antichità, quando ancora non esisteva la luce elettrica, gli uomini arrivavano a provare una profonda angoscia legata alla prolungata oscurità nel cuore dell’inverno, che sembrava non finire mai.
Il ritorno della luce rappresentava, quindi, una rinnovata speranza, una ritrovata fede, un senso di salvazione e di gioia.
In molti culti veniva così celebrata la nascita del Dio/Sole/Bambino, ricorrenza che è stata poi assorbita dal Cristianesimo con la celebrazione  della nascita del Bambino Gesù.
Veniamo al rosso. Il Sole è la massima espressione dell’energia Fuoco il cui colore rappresentativo è… il rosso.
Rosso significa rinnovata fiducia, spiritualità e passione.
Le candele con la loro fiamma, l’oro e il rosso delle decorazioni, ci riportano a questa memoria ancestrale, ma attenzione all’altro lato della medaglia: la passione, come sappiamo, può anche tradursi in avidità, egoismo e iracondia e non è un caso che anche l’inferno sia rappresentato dalle fiamme del fuoco,  come a indicare il sangue infiammato e che pulsa freneticamente nelle vene.
Un consiglio utile? Limitare la frenesia e il consumismo legati a questo periodo dell’anno come antidoto per utilizzare le profonde risorse connesse alla saggezza del periodo stagionale ed evitare di passare dall’altro lato della forza: il “buio dell’anima”.

Collaborazioni

 

 

 

 

 

Accumulo compulsivo: i rimedi secondo il Feng Shui

Durante le mie consulenze mi sono imbattuta spesso in circostanze in cui l’accumulo compulsivo di oggetti o di mobili era motivo di grande frustrazione, non solo per le persone direttamente responsabili di questa tendenza, ma anche per chi era costretto a subirla.

L’accumulo compulsivo può capitare indistintamente nelle abitazioni come nei luoghi di lavoro e il più delle volte non c’è consapevolezza della situazione, ma piuttosto una tendenza a negarla o a giustificarla.

Ovviamente non si sta parlando di disordine comune, perchè il disordine può anche essere utile o comunque innocuo; l’accumulo di oggetti o mobili come tale si contraddistingue per l’enorme difficoltà a separarsi da ogni elemento che lo compone e a sistemare le cose in maniera organizzata.

Feng Shui e l’ordine in casa

L’aiuto richiesto al Feng Shui per l’ordine in casa si basa sul bisogno di ricevere delle linee guida fondate sull’antica saggezza Taoista, affinchè gli spazi vengano organizzati nel modo corretto e l’armonia generale dell’ambienta risulti migliorata.

In realtà il Feng Shui fa molto di più: infatti la vera risorsa consiste nella capacità di disinnesco dei meccanismi che hanno condotto alla situazione di accumulo compulsivo, tramite specifiche azioni o interventi.

Accumulatore compulsivo: le cause

Prima di parlare dei rimedi per eliminare il superfluo e ordinare la casa, credo che sia molto importante gettare uno sguardo sui motivi che sono alla base dei comportamenti dell’accumulatore compulsivo, perchè portare luce nelle zone d’ombra è sempre il primo passo per trovare la via d’uscita.

Una grande parte della filosofia del Feng Shui, tratta delle corrispondenze tra la casa e il corpo umano.

Chi abita in una casa o frequenta uno specifico luogo, come il proprio ufficio, inconsapevolmente attua degli aggiustamenti nell’ambiente circostante che riflettono le proprie caratteristiche energetiche, come a duplicare o estendere verso l’esterno la propria realtà.

Prendiamo in considerazione un’attività che noi compiamo quotidianamente, sia sul piano del corpo che su quello della psiche: il nutrirci.

Con il corpo noi mangiamo, digeriamo e poi eliminiamo i prodotti di scarto che non sono più utili.

Nel mondo psichico/emotivo avviene qualcosa di molto simile: ci nutriamo attraverso le esperienze, le elaboriamo, le trasformiamo in vissuto personale e anche in questo caso eliminiamo, o meglio, ci congediamo da aspetti di quell’esperienza che riteniamo superati.

Con questa semplice ma preziosa chiave di lettura, diventa più facile comprendere cosa accade quando cominciamo ad accumulare oggetti di cui non riusciamo più a liberarci e che riteniamo fondamentali per la nostra sopravvivenza: il meccanismo di eliminazione si inceppa e quello che dovrebbe essere lasciato andare viene trattenuto, dando luogo ad un fenomeno simile a quello della costipazione!!

Ma cosa c’è all’origine dell’accumulo compulsivo?

Cosa accade quando passiamo attraverso un evento difficile o doloroso e per qualche ragione non riusciamo a elaborarlo, ad estrarne nuove comprensioni, ad utilizzarlo come carburante per una vita più ricca?

Accade che quell’esperienza non viene correttamente digerita, trasformata, e le sue scorie emotive rimangono in circolo, occupando uno spazio che dovrebbe, invece, essere utilizzato per accogliere qualcosa di nuovo.

Tutto questo viene proiettato nell’ambiente esterno, riproponendo lo stesso schema:

  • lo spazio viene ingombrato da tanti oggetti = vita interiore occupata da residui di esperienze non completamente elaborate che si possono manifestare sottoforma di rimpianti e recriminazioni
  • la circolazione tra le stanze della casa diventa più difficile = chiusura mentale, idee preconcette, pessimismo
  • difficoltà ad aprire le finestre, a far circolare l’aria e a fare pulizia = diffidenza verso le cose nuove, vivere in una specie di immobilismo con la paura di cambiare lo status quo

accumulo compulsivo rimedi feng shui

Molti altri parallelismi possono essere osservati chiedendoci, per esempio, che cosa quell’ambiente mi impedisce di fare o mi costringe a fare, trovando nelle risposte la giusta ispirazione per una presa di coscienza

Decluttering: ordinare la casa con la filosofia Feng Shui

Come consulente Feng Shui, la prima cosa che io faccio è analizzare la casa nei suoi aspetti simbolici per cercare di capire ciò che l’accumulatore compulsivo non vuole o non sa dire: potrebbe essere una difficoltà nella vita di relazione, o nella genitorialità, o ancora in un rapporto scorretto con la spiritualità etc.

Quando trovo il punto d’origine è da lì che si comincia il lavoro di “riabilitazione” agendo sull’ambiente esterno, sulla stanza stessa: potrebbe essere un intervento anche molto circoscritto, come mettere a posto un singolo armadio o dare un nuovo colore alle pareti.

Inizialmente si incontra qualche resistenza e questo è comprensibile, ma una volta che si sbroglia anche un solo piccolo elemento dell’intricata matassa, una nuova energia si sprigiona e le cose si mettono in moto.

Il modo in cui una persona rientra da uno stato di confusione e di disordine deve rispecchiare il suo stile e le sue preferenze, perchè un processo imposto con autorità, anche se in un primo momento sembra aiutare, non ha un effetto duraturo in quanto non si basa su risorse reali.

L’intervento da me applicato, oltre a fornire una serie di indicazioni pratiche, include la spiegazione dei motivi per cui bisogna agire in quel modo, perchè nel momento in cui si chiede di rinunciare a certi equilibri, bisogna contemporaneamente fornire un giusto supporto che, in questo caso, è fornito da una nuova consapevolezza.

Insomma, il Feng Shui, invece di agire direttamente sul blocco emotivo, (lavoro molto complesso e che richiede competenze diverse), agisce nello spazio circostante ed in virtù delle corrispondenze di cui si è parlato, agisce come attivatore anche sul piano emotivo, per via indiretta.

ordine casa feng shui

neuroscienze-architettura

Benessere abitativo: Feng Shui, Biophilic Design e Neuroarchitettura

Le nuove tendenze architettoniche

Tra le nuove tendenze dell’architettura del 2019, dell’interior design e della progettazione d’interni, si sta facendo strada rapidamente un nuovo concetto: il “benessere abitativo” o “well living” sul quale stanno nascendo certificazione di vari livelli, quasi tutte made in USA.

Con benessere abitativo o comfort abitativo si intende il bisogno di organizzare gli spazi di casa, e anche i luoghi di lavoro, in modo che la risposta percettiva dell’individuo coincida con uno stato di benessere generale, olistico, responsabile di una vita personale più equilibrata e di performance lavorative migliori.

LE SCIENZE FISICHE: BIOARCHITETTURA E NON SOLO

Negli ultimi anni, nell’architettura moderna, abbiamo assistito ad un cambio epocale nella classificazione degli immobili, con l’introduzione di criteri quali:

la classe energetica degli edifici

– la bioarchitettura
– la bioedilizia
– il design sostenibile
– i materiali ecologici per l’edilizia

e adesso sembra che siamo sul punto di un ulteriore passo verso la consapevolezza degli spazi costruiti che utilizziamo ogni giorno.

Infatti, dopo aver migliorato la qualità delle nostre case, sotto il profilo dei materiali e delle metodiche costruttive, c’è finalmente il tempo e la cultura per dedicarsi ad un tipo di benessere più sottile e intangibile, ma anche più importante di tutto il resto: il comfort abitativo per il benessere emotivo dell’uomo.

L’EMPATIA DEGLI SPAZI

Le case in cui viviamo e riposiamo, o i luoghi di lavoro in cui trascorriamo un terzo della nostra giornata, rappresentano la maggior fonte di stimoli a cui siamo soggetti, che sono all’origine di emozioni positive o negative, ed è su questa tendenza che l’architettura lavorerà maggiormente nei prossimi anni.

Come esploratrice del mondo percettivo e intuitivo, delle tradizioni spirituali e dei mondi “energetici”, e nella mia esperienza di consulente Feng Shui posso dire che ho incontrato spesso la difficoltà anche solo di parlare di materia “astratta” a chi si occupa di materia “concreta”. (in inglese concrete = cemento).

Anche nell’architettura di vecchio stampo ho trovato forti resistenze verso una prospettiva che tenesse in considerazione aspetti legati più alla percezione emotiva che a quella visiva.

Fortunatamente le cose si stanno evolvendo, spingendo molti a superare i pregiudizi e, come è accaduto per la meditazione trascendentale – sostituita dalla mindfulness e introdotta all’interno delle aziende più all’avanguardia – così anche per l’architettura sono stati introdotti termini nuovi, delicatamente scientifici, per legittimare concetti antichi: la biophilia nel design e la neuroarchitettura (architettura e neuroscienze).

neuroarchitettura

LA BIOFILIA: SIGNIFICATO ED APPLICAZIONE NEL DESIGN

Il termine “biofilia” letteralmente significa “passione per la vita” e divenne popolare nel 1984 grazie al biologo statunitense Edward Wilson per descrivere “la tendenza innata dell’essere umano ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale”.

Questa teoria si basa sull’osservazione scientifica che tutti i tessuti organici, (degli esseri umani, degli animali e delle piante) condividono una stessa struttura di base, che viene riconosciuta come un linguaggio comune.

Solo di recente l’architettura moderna ha adottato questo concetto per dare vita al design biofilico (biophilic design), il cui obbiettivo è di apprendere questo linguaggio e tradurlo in forme, colori e dimensioni da utilizzare nella progettazione degli spazi architettonici con l’obbiettivo di creare il così detto “benessere abitativo”, per far sì che l’essere umano riconosca questi luoghi come piacevoli e soprattutto utili all’attività che vi deve svolgere.

ARCHITETTURA E NEUROSCIENZE: LA NEUROARCHITETTURA

La prova della profonda connessione tra il nostro cervello e gli stimoli esterni, e in particolare la risposta emotiva agli ambienti, ai colori e alle forme dell’architettura, viene fornita dalle neuroscienze, un ramo della biologia che comprende l’insieme degli studi condotti sul sistema nervoso.

In particolare viene evidenziato che case, palazzi, la conformazione stessa delle città, stimolano l’attività simpatica o parasimpatica del cervello, incoraggiando reazioni opposte, come il desiderio di azione o di rilassamento.

Questo spiegherebbe anche il motivo per cui alcuni luoghi ci trasmettono benessere, mentre altri producono in noi disagio.

Questa “scoperta”, piuttosto recente, ha rappresentato da subito un’importante spinta nella ricerca dei codici che regolano le diverse reazioni, nella speranza di poterli riprodurre intenzionalmente nella progettazione degli edifici.

I luoghi destinati all’infanzia, per esempio, dovrebbero sostenere la crescita, l’apprendimento e la vitalità mentre gli ospedali o le case di riposo dovrebbero favorire la concentrazione delle forze e la tranquillità.

Nonostante il giustificato entusiasmo però, ad oggi sia la neuroarchitettura (le neuroscienze applicate all’architettura) che il design biofilico non possono ancora considerarsi pienamente applicabili in tutti i campi, perchè ancora carenti di esperienza.

FENG SHUI DESIGN E IL BENESSERE ABITATIVO

Tutto ciò che ancora manca al design biofilico e alla neuroarchitettura, cioè la giusta e ricca esperienza che permetterebbe di sapere esattamente quali criteri utilizzare nelle diverse situazioni, è ciò di cui è ricco il Feng Shui, grazie alla sua profonda conoscenza della natura e degli effetti sul comportamento umano.

Questa disciplina mette l’accento sulle dinamiche attraverso cui la vita si manifesta, raggruppabili in 5 grandi impulsi primordiali chiamati “5 energie o elementi”, che caratterizzano ogni cosa.

Così come conoscendo le 6 note della scala musicale siamo in grado di creare una melodia, così, conoscendo le “note” della natura possiamo riconoscerle e utilizzarle, per creare un’esperienza armonica o comunque utile allo scopo prefissato.

Attualmente il design biofilico sta portando avanti un concetto interessante, anche se ingenuo, sostenendo, per esempio, che la vicinanza delle piante vive può donare all’uomo una sensazione organica di benessere, che in parte è vero.

Questo ha convinto molti progettisti a collocare facciate verdi dappertutto, sui palazzi e all’interno degli uffici, ma se si conoscesse più a fondo il tipo di messaggio energetico di cui le piante sono conduttrici, si farebbe più attenzione perchè l’effetto della loro presenza massiva può provocare agitazione e nervosismo.

Secondo la dinamica dei 5 elementi del Feng Shui infatti, ciò che fa stare bene l’uomo non risiede nella preponderanza di un elemento seppur positivo, ma nell’equilibrio dei 5, proprio come fare una torta in cui tutti gli ingredienti devono essere dosati con attenzione.

Il Feng Shui ci offre un’enciclopedia di conoscenze collezionate nei secoli e l’unione di questa disciplina antica con un approccio contemporaneo delle nuove tendenze architettoniche potrebbe rappresentare la vera svolta nella progettazione delle case e delle città.

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I benefici della luce solare artificiale di CoeLux

Come illuminare una stanza per migliorare il benessere abitativo

Le conoscenze metafisiche alla base del Feng Shui Design hanno incontrato il mondo della fisica giovedì 6 dicembre, in un seminario condotto in forma privata per lo staff della CoeLux, su invito del suo fondatore e CEO il Prof. Paolo Di Trapani.

Il geniale inventore, non solo ha sviluppato una tecnologia futurista nel campo dell’illuminazione da interni, ma è sempre alla ricerca di nuove suggestioni volte a raffinare la qualità della luce artificiale, nei luoghi in cui la luce naturale non può arrivare.

Il Feng Shui, infatti, traendo origine da un profondo studio dei cicli naturali, considera il ritmo del sole tra gli elementi fondamentali in grado di condizionare le attività e la salute dell’individuo.

Tra le analisi che vengono svolte, nell’ambito di una consulenza Feng Shui, la più importante è proprio l’osservazione del tipo di luce che colpisce le varie zone di una casa o di un ufficio.

Nel caso di una progettazione ex novo, queste considerazioni servono per una corretta disposizione degli spazi interni, connessa alle attività favorite in ogni specifico settore.

Nel caso, invece, in cui i locali non possono essere modificati e si riscontra troppa distanza tra il tipo di ambiente e le attività che vi si svolgono, si interviene con l’utilizzo della luce e dei colori delle pareti per creare un giusto bilanciamento, perchè i colori rappresentano l’alfabeto che la luce utilizza per comunicare.

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Illuminazione ambienti di lavoro

Sui luoghi di lavoro, soprattutto nei grandi spazi, come gli open space multi postazioni o uffici con scarso apporto di luce naturale, la soluzione ottimale è stata rappresentata, fino ad oggi, dall’istallazione di luci a led e in particolare quelle in grado di variare d’intensità e di calore durante le ore del giorno.

Questa variazione, infatti, “ricorda” al nostro organismo le corrette fasi di sonno e di veglia, cioè il ritmo circadiano, che, se non rispettato, sfalsa il nostro bioritmo naturale producendo stanchezza e stress.

Luce solare artificiale con le finte finestre illuminate di CoeLux

Alla CoeLux si sono spinti oltre, utilizzando una tecnologia molto sofisticata nella progettazione di finte “finestre” illuminate di varie forme e dimensioni che, oltre a diffondere una luce naturale incredibilmente reale, sono in grado di suggerire memorie emozionali diverse.

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Passeggiando per il loro show room, infatti, si viene letteralmente pervasi da un senso di gioia e vitalità, perchè le alternative da loro progettate per ricreare una luce solare artificiale possono includere sole brillante e cieli azzurri di una vacanza in Grecia, o una luminosità più delicata che invita ad un maggior raccoglimento.

Insomma, tutto il contrario di quel senso di immobilità che solitamente viene a crearsi nei luoghi non raggiunti dalla luce naturale.

Le finte finestre retroilluminate di CoeLux sono un validissimo sistema di illuminazione “naturale” per tutte quelle situazioni in cui si è costretti a rinunciare alla luce diretta del sole (e questo sta diventando una circostanza molto comune nelle grandi città) allora direi che questa alternativa mi rende ottimista!

Benvenuti nel futuro presente!

 

Villa-vendita-Como

Progettazione di una casa ideale con il Feng Shui Design

In questo articolo voglio parlare di come gli elementi del Feng Shui Design influiscono nella progettazione di una nuova casa.

Feng Shui design e Architettura: “La casa Feng Shui”

Progetto Feng Shui a Como: villa in stile contemporaneo.

Committenza privata, 2017/2018

 

Progettare e costruire una casa ideale Feng Shui, con caratteristiche di modernità e di benessere abitativo, è sempre un’esperienza appagante e anche divertente.

Quando ci si occupa di progettazione Feng Shui nell’architettura, la prima cosa che si fa è studiare il terreno, i suoi avvallamenti, le pendenze, le vie di accesso. La casa, infatti, deve essere posizionata in modo da avere le spalle protette e la facciata aperta alla vista, esattamente come un corpo umano.

Secondo il Feng Shui, la via di accesso principale dovrà veicolare la migliore energia possibile, vitale e positiva, soprattutto quando le case sono in zone lontane dai centri abitati, perchè rischiano di diventare troppo “addormentate”.

In questa fase si cerca di neutralizzare eventuali elementi di disturbo come antenne o tralicci strani, forme aguzze o alberi dalle sagome inquietanti. Quando non è possibile eliminare questi elementi, si utilizzano alcuni espedienti Feng Shui, per far sì che il disturbo arrecato sia distratto verso altre direzioni.

Feng Shui orientamento casa bagua

Nella progettazione Feng Shui, il secondo passo è misurare la direzione della futura casa con la bussola geomantica o Luo Pan.

Questa particolare bussola, oltre a indicare tutti i 360 gradi delle direzioni cardinali e secondarie,  associa, ad ogni grado, una serie di informazioni (scritte in ideogrammi cinesi) importanti per il consulente.

Ogni orientamento della casa, infatti, corrisponde ad una “personalità” dell’edificio che si sta analizzando e, in fase di progettazione, si può correggere l’asse della casa per scegliere la direzione migliore.

Quando parlo di “personalità” intendo una particolare caratteristica che l’edificio assume in relazione alla sua posizione rispetto al sole che, nel corso delle diverse fasi, porta con sè suggestioni diverse, che influenzano gli abitanti della casa.

La luce dell’est/sudest parla di energia della crescita e dell’espansione – quella del sud/sudovest di pienezza – quella dell’ovest/nordovest di ripiego – quella del nord di riposo. Tutto come già accade nella natura.

In questa ottica bisogna fare attenzione all’orientamento delle stanze: se la zona giorno guarda a ovest, e la zona notte a est, in qualche modo si può dire che la casa incarna una fase crepusolare che non ha interesse verso la vita attiva (il sud), e chiude gli occhi alla vita nascente (l’est).

In questa descrizione non c’è nulla di negativo, perchè ci sono molte situazioni che hanno bisogno di questo tipo di sostegno, come, per esempio, le persone nella terza età o attività legate a questa fase della vita (o della natura).

Un artista potrebbe aver bisogno di una dimensione di questo genere, per attingere al proprio mondo interiore, piuttosto che essere distratto da manifestazioni troppo effervescenti (il sud).

Tutte queste considerazioni rappresentano l’aspetto più affascinante del Feng Shui che trae origine da una profonda osservazione della natura.

Disposizione stanze nella casa Feng Shui

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Per proseguire con l’analisi Feng Shui: una volta stabilito l’orientamento esatto della casa, vengono date le prime indicazioni all’architetto che elabora il suo progetto.

La disposizione e l’orientamento delle stanze tiene conto non solo della luce del sole, ma anche della circolazione da un ambiente all’altro. In questa fase è molto importante il parere del committente perchè la casa rifletterà proprio attitudini e caratteristiche di chi ci andrà a vivere.

Il modo in cui si decide come separare la zona giorno dalla zona notte, dove posizionare la cucina o come arredare la camera da letto, sono tutte indicazioni delle caratteristiche psichiche degli abitanti e racconta molto dei rapporti di forza all’interno della famiglia.

In questo senso il Feng Shui aiuta ad andare oltre i personalismi, indicando il modo migliore per armonizzare non solo le dinamiche all’interno della famiglia, ma anche all’interno di se stessi.

Arredare secondo il Feng Shui

Una volta che anche gli interni sono terminati, verranno indicati i colori per le pareti e gli arredi che avranno la funzione di bilanciare tutto quello che, in qualche modo, richiede ancora un “aggiustamento”.

I colori e le forme, infatti, veicolano dei messaggi energetici perchè sono espressione della natura e delle forze presenti in essa.

Giardino Feng Shui

Ad ultimo, se c’è un giardino, sarà come la pelle per il nostro corpo: può essere di tanti colori, ma deve essere pulita, tenuta in ordine, curata e protetta.

Sarà lo specchio di quello che c’è all’interno, ma rappresenterà anche ciò verso cui tendiamo, ciò che desideriamo per il nostro futuro.

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Ristrutturazione di un edificio residenziale con le regole Feng Shui 

Come ristrutturare un edificio anni ’70 e trasformarlo in una casa moderna ed elegante

Cavallasca (Como) 2016/2017

Ristrutturare un edificio utilizzando le regole Feng Shui è divertente perchè permette al consulente Feng Shui di fare una specie di identikit della casa così com’era, con i suoi pregi e difetti, e la si fa evolvere in una incarnazione successiva, più consapevole.

Prima della ristrutturazione, questo edificio condominiale si presentava con proporzioni strane: mi faceva pensare ad un personaggio dei fumetti con gli occhi molto distanziati. Anche la spianata di nulla sul davanti, con le finestre così lontane, mi infastidiva e sono stati fatti diversi tentativi per equilibrare il tutto.

Ristrutturare casa con le regole Feng Shui: prima e dopo

D’accordo con l’architetto abbiamo allargato le finestre, anche ornandole con un profilo di un colore più scuro, come un eyeliner per ingrandire gli occhi.

I marcapiani tra un piano e l’altro sono stati introdotti per “schiacciare” la casa visivamente perchè il sopralzo ulteriore la rendeva troppo spilungona.

I balconi sono stati uniti in verticale con un pilastro che va dal piano terra fino al rialzo del tetto, per evitare l’effetto “sospeso” e sfuggente che faceva pensare ad una zona poco sicura.

La palette di colori per le pareti esterne scelta (avorio, beige, fango) è Energia Terra, mentre prima il giallo e il marrone bruciato incarnavano l’Energia Fuoco.

Sulla base delle regole Feng Shui e sull’analisi svolta, si è scoperto che l’edificio sarebbe stato più armonioso con questo tipo di energia che è accogliente e stabilizzante ed è perfetta per le famiglie.


Costruzioni Macheda

Grazie al volume residuo è stato possibile fare un ampliamento e, per evitare che la piccola nuova casa soffrisse di complessi d’inferiorità, si è deciso di renderla estremamente contemporanea.

Tutti la adorano ed è già abitata felicemente da una giovane coppia.

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