Architetture del disagio: il Museo Ebraico di Berlino

Come l’Architettura influenza le nostre emozioni, secondo le neuro-scienze e il Feng Shui.

Uno degli esempi più esplicativi dell’effetto che può avere un edificio sulle emozioni umane, è il Museo Ebraico di Berlino dell’Architetto Daniel Libeskind.
L’intenzione di creare una memoria permanente delle sofferenze patite dal popolo ebreo durante la Shoah, si esprime magistralmente nel progetto volutamente disarmonico dell’edificio e del percorso interno alle sale.
La facciata riporta delle fenditure che sono “tagli sulla pelle” ed è austera, minacciosa e opprimente.
All’interno i corridoi si trasformano in percorsi diagonali, pareti oblique, aperture e architetture aghiformi e taglienti.
Le neuro-scienze e il Feng Shui sostengono, con sfumature diverse, che simili caratteristiche risvegliano nell’uomo memorie ancestrali di pericolo, quindi di ansia di fuga.
La pianta stessa dell’edificio è come una saetta, che induce una rapidità fulminea, bruciante, tagliente.
Attenzione a non utilizzare questi elementi in edifici che non abbiano il diretto obbiettivo di risvegliare angoscia e paura!
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